Dasha, una tigre siberiana, non ha alcuna intenzione di divorare i fotografi. Semplicemente si annoia, e non esita a mostrarlo sbadigliando. Simbolo di forza e di potenza, la tigre ha alimentato leggende in tutte le culture con cui ha condiviso risorse e territorio. Ma dopo essere stata quasi venerata per anni, in poco più di un secolo ha subito una terribile decimazione. Oggi abbiamo perso il 97% delle tigri selvatiche, e non sono rimasti che 3.200 esemplari in tutto il mondo.
Lo splendido manto delle tigri è la loro caratteristica distintiva. Il dorso ha un colore che oscilla tra l’arancione rossastro e l’ocra, ed è attraversato da strisce nere o grigio scuro. La parte inferiore del corpo invece è più chiara. Non esiste una tigre perfettamente identica a un’altra: il mantello a strisce è molto diverso a seconda degli individui, e cambia persino da un lato all’altro della stessa tigre.
La tigre siberiana, sottospecie in grave pericolo di estinzione, è il più grande tra i felini. Le dimensioni delle tigri dipendono dalla sottospecie e dal genere, e vanno dai 140 ai 300 cm compresa la coda, che da sola è lunga 60-90 cm. I maschi della tigre siberiana possono raggiungere i tre metri di lunghezza e i trecento chili di peso. Fino a due terzi di meno pesano invece i maschi della tigre indonesiana di Sumatra, che oscillano tra i 100 e i 140 kg. (Foto: Keystone)
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